Con l’automobile e la lavatrice guasti, mi organizzo e mi abituo.
In fondo in campeggio invece che alla lavanderia self-service a fare le lavatrici, andavo ai lavatoi a lavare a mano il bucato…che sarà mai fare due lavatrici fuori casa!
Capita di pensare di esserci tutto sommato organizzati bene, quando arriva l’imprevisto.
Giorno 3: Elena si ammala
Don’t panic! A giudicare dal 39.6 e i sintomi, sembra che si tratti di uno dei suoi soliti attacchi di PFAPA.
Siamo abituate.
Elena è serena e, in fondo, anche un po’ euforica; la notizia di una legittima assenza da scuola non la sconvolge di certo e resta volentieri a casa da sola per il tempo necessario che io porti Nicola a scuola.
Capita quindi di realizzare che quell’imprevisto in realtà sia qualcosa di noto che non costituisce un problema ulteriore, ma solo un piccolo aggiustamento ai programmi.
“Ciao mammaaaa!” – dice Elena sorridente dal divano, in attesa di guardarsi la TV indisturbata.
Accompagnato Nicola a scuola, passo dal meccanico per sapere quando mi aggiustano la macchina.
Evviva, buone notizie! L’auto è sul ponte, tutta nuda e smontata, pronta per ricevere i pezzi nuovi che sono già arrivati. Sono previste 6-7 ore di manodopera, ma per domani, al pomeriggio al massimo, dovrebbe esserci.
Capita che quando un problema si sta risolvendo, improvvisamente tutto il resto sembra una sciocchezza e lo si affronta con ritrovata energia e buonumore.
Andare alla lavanderia self-service (a piedi) non è più una novità e se da un lato abbiamo perso tutti l’entusiasmo per la nuova esperienza, per cui mi tocca andarci da sola, dall’altro almeno ora so come funziona e questa cosa mi rassicura.
Capita che, proprio quando pensi che in fondo la routine ti fa sentire più padrona della situazione e puoi rilassarti un po’, arrivi qualcosa di inaspettato a sconvolgerla.
È proprio in questi momenti che sta a te decidere se piangerti addosso o ballare sotto la pioggia!
Nel vero senso della parola.
[Segue…]