La professoressa di scienze, alle scuole medie di Stella, ha fatto rilevare ai ragazzi delle misurazioni del contatore dell’acqua, poi a scuola hanno diviso pro-capite e valutato i consumi, per capire dove è possibile risparmiare acqua. La nostra famiglia è risultata quella coi consumi più bassi.
Spiegare con esempi pratici è sempre importante per aiutare a comprendere, meglio ancora se questi esempi sono tratti dalla vita quotidiana dei ragazzi, aiutandoli sia a capire che non bisognerebbe dare nulla per scontato, sia a desiderare di collaborare non solo in famiglia, ma in generale nella società e per il pianeta.
I bambini sono sempre sensibili e incuriositi dal tema ecologico e credo che sia giusto che apprezzino non solo le risorse di cui disponiamo, ma che si rendano anche conto che queste hanno comunque un costo, economico e materiale.
Stella è tornata a casa fiera dei risultati e ancora più determinata a dare il suo contributo per risparmiare acqua.
Risparmiare sui consumi dell’acqua non è difficile e non costa rinunce. La parola chiave è sempre la stessa: evitare gli sprechi.
Essere sicuri che i vestiti siano davvero da lavare e che non sia solo voglia di indossare qualcos’altro, non significa rinunciare a cambiarsi, basta appendere da qualche parte i vestiti a prendere un po’ d’aria e riutilizzarli più avanti.
Assicurarsi di fare le lavatrici sempre a carico pieno è un grande risparmio, sia di tempo che sui consumi dell’acqua e dell’elettricità.
Non lasciare l’acqua che scorre mentre ci si lava i denti, ma aprirla solo quando ci si deve sciacquare, è solo questione di abitudine. A casa nostra capita persino che qualcuno si lavi i denti a secco, in giro per casa, per la folla attorno al lavandino, tanto l’acqua serve poco!
Quando dobbiamo lavare i piatti, riempiamo il lavandino, non lasciamo l’acqua che scorre. La lavastoviglie poi è una grande invenzione, non solo perché ci toglie del lavoro, ma perché consuma molta meno acqua di quella che si userebbe lavando a mano i piatti.
Per non far rinunciare ai bambini al piacere di fare un bagnetto, basta ridurre le dimensioni della vasca mettendo un catino all’interno per i più piccoli o mettendo poca acqua nella vasca per i più grandi. Se poi i bambini fossero due o tre, a fare il bagno insieme si divertono ancora di più.
Fare la doccia in sequenza, e non a distanza di ore uno dall’altro, permette di non dover tenere 3-4 volte (nel nostro caso anche 6-8) l’acqua aperta prima di lavarsi per farla scaldare, costituendo così un bel risparmio di acqua che scorre inutilizzata. La doccia serale in serie è uno dei nostri must.
È nostra abitudine anche non tirare tutte le volte l’acqua del water per una semplice pipì notturna…non disturberemo chi dorme e potrà benissimo tirarla il successivo piscione notturno.
Tutti semplici accorgimenti che non comportano nessun sacrificio, né lavoro ulteriore.
L’acqua è uno dei beni più preziosi della Terra, salvaguardarla è un nostro dovere, oltre che un risparmio.
A volte, in un impeto da vero ecologista, ci è capitato anche di utilizzare l’acqua di cottura per innaffiare le piante, ma onestamente non è nostra abitudine e comunque di piante ne abbiamo ben poche e quasi tutte scelte tra quelle che possono cavarsela con l’acqua piovana. E quando il prato d’estate diventa un po’ giallo, pazienza. Faremo finta di vivere in un caldo paese estivo.
Il mio sogno!
Anche io non tiro mai l’acqua per una pipì a meno che non debba ospitare qualcuno. La mia minuscola di due anni e mezza, da una settimana senza pannolino, fa pipì circa 60 volte al giorno. ti pare che posso consumare mai 20 litri di scarico per una pipì praticamente omeopatica?
Ahah…bellissime le pipì omeopatiche! 😀
Io devo sempre distrarre la piccola (siamo anche noi nella fase 60 pipì omeopatiche al giorno), perchè per lei la parte migliore di fare la pipì nel water è proprio tirare l’acqua e dire “ciao pipì”. Così cerchiamo di salutarla chiudendo la porta.